Roberto Annecchini

 

 

insiemi di assorbimento x

isolazioni dei ‘se’ 

 

=  regina huebner

di roberto annecchini, 4 novembre 2018

 

dalle origini post-espressioniste alle prime evoluzioni su environment installativi (1986 - 1997)

 

gli esordi giovanili dell’artista di villach, caratterizzati dalla gestualità post-espressionista a tratti informale, grazie ad una capacità sintetica ed altrettanto attenta ai fermenti degli scenari culturali degli anni ottanta, e al ritorno di una certa pittura dei generis, mostrarono la sua abilità compositiva e gestaltica già dalle prime esperienze espositive, attestate verso la seconda metà degli anni ottanta. una respirata freschezza con una spiccata incisività e crudezza di pennellata, altrettanto rigorosamente controllata, ereditata dalle sue origini della sua formazione culturale mitteleuropea austriaca dopo l’esperienza di graphic design a graz, e successivamente evoluta prima nei suoi soggiorni e corsi di studio prima in perugia, per ultimare l’apprendimento della lingua italiana, poi a carrara e in seguito a roma, per ultimare gli studi in scultura presso l’accademia di belle arti. esaurito il suo interesse, manifestò i primi sintomi di distacco e analisi verso un nuovo campo di ricerca attitudinale, un versante stilistico improntato verso un environment installativo, strutturale e funzionale. sin dalla prime esperienze negli anni novanta, per poi giungere in rettilineo con la più esauriente proposta espositiva nel ’97,  il “Göttermilch” (latte degli dei). questo innovativo nuovo iter, paesaggio di luci ed ombre dia-proiettato sulle architetture cinquecentesche degli spazi romani del laboratorio sperimentale di change-studio d’arte contemporanea, fu sottolineato abilmente dal testo di presentazione della storica d’arte e curatrice critica patrizia mania in alcuni passaggi: “… una labilità che non abbassa ma accresce il suo forte potenziale evocativo. stratificatesi e depositatesi in sedimenti della memoria queste immagini di regina huebner sembrerebbero proprio avere la qualità delle immagini eidetiche … che ne fanno un’inedita interprete dell’immaginario contemporaneo”.  (patrizia mania, da  Göttermilch”, pubblicazione catalogo change 1996-1997, ed. change, 1997). interessi che la portarono verso un versante più mnemonico, esistenziale e di indagine analitica con uno sguardo al lavoro dei francesi christian boltanski e sophie calle e delle italiane ketti la rocca, lucia romualdi e grazia toderi, tanto per citare alcuni referenti di livello; e in seguito nel settore della video confrontandosi con l’esperienza di un bill viola o di un gary hill. da annotare anche negli ultimi esiti videowork anche alcuni aspetti della componente surreale dello statunitense tony oursler: vedi per esempio la regia firmata di questo autore nel 2013 per il videoclip “where are we now ?” di david bowie o ancora con alcuni aspetti videoclip della produzione dell’artista islandese björk, come quello firmato da andrew thomas huang, nel 2017.

 

metodologie progettuali della sezione diascopica stilistica (1998 - 2008)

 

animazione, superficie sferiche, interazione con il pubblico, concetti psicologici e filosofici, spazi onirici, luci e registrazione di voci umane, sono le con-sequenze delle proiezioni multimediali video di regina huebner. il metodo progettuale di appartenenza o di disuguaglianza è pertinente per l’approccio di alcuni rari artisti. non sempre le due componenti coincidono e molto spesso artisti anche con un impostazione derivante dal post concettuale non mantengono i presupposti per accreditarsi una metodologia strutturale e costruttiva, sia funzionale o de-funzionale. molto spesso le impostazioni risentono di una caratterizzazione informale ed approssimativa del contenuto e formalmente poverista, così da relazionarsi più ad un “arte povera”, che a concetti più attenti a dinamiche evolutive neo avanguardistiche, sia con sensibile impronta umanista sia con raffinata impronta tecno. regina huebner ha mostrato con coerenza una crescita progressiva nel suo lungo iter di lavoro dando campo di spazio ad una diascopica visione stilistica di metodo, sottraendosi tramite la sua sottile analisi alle facili deviazioni per citazioni gratuite, rimanendo fedele al concetto della sua impostazione, di natura post-concettuale ed anzi continuandone il suo perfezionamento in progressione con contenuti e delicati interventi, sempre più competenti e ricchi di effusioni stilistiche, stimoli culturali, basti pensare alle sue più svariate collaborazioni, con differenti autori di spessore dei vari campi: arti visive, filosofia, letteratura, musica, storia dell’arte, come arnulf rohsmann, fabio cifariello ciardi, luca lombardi, marina corona, mayako kubo, pietro tripodo, roberto annecchini, roberto fabbriciani. 

 

“regina huebner costituisce per queste sue caratteristiche un esempio di vibrante iperrealismo della sensibilità, operando un parossismo segnico attraverso la ridondanza e la reiterazione intenzionale delle acuità sonoro - dinamiche: l’occhio quindi come recettore sensoriale per eccellenza, identità quasi trascendente e luogo di enfasi di ogni cuspide acustica. come ha evidenziato … la visione enfatizzata del dettaglio”. il teorico e storico d’arte domenico scudero nel suo testo critico di presentazione “l’enfasi dello sguardo nel lavoro di regina huebner”, in occasione dell’esposizione presso l’acquario romano, nel 1999, connubio artistico tra il compositore contemporaneo fabio cifariello ciardi e l’artista austriaca regina huebner, e ancor più nel saggio testimoniale proceeding #5, … come a volerne spiegare i contenuti più reconditi nei confronti della fisionomia …  i suoi segni così distinti sono infatti il definitivo messaggio di individui che non possono mentire.”. (domenico scudero, da “proceeding #5”, pubblicazione “anonymus - regina huebner”, ed. lithos, roma, 2002).

 

il post - concettualismo aesthetico e l’ornamento costruttivo - funzionale (2009 - 2018)

 

per post-concettualismo aesthetico si intende una visione di procedura strutturale costruttivo-funzionale, ‘dove’ in parte anche lo specifico ornamento sia oggettuale sia formale, dilatandosi nella distanza, conserva all’idea il ruolo di criticità analitica, sia per presupposti storicistici sia per attualità evolutiva. questa “area aesthetica” in arte si orienta dopo gli sviluppi del post-concettualismo, di una “avanguardia del presente” ed ulteriori tracciati ipercontemporanei evolutivi. questo termine di “area aesthetica” è stato coniugato da me stesso nel 2008, proponendolo già in differenti occasioni espositive di rassegne a frankfurt am main, come: impfstoffe/vaccination, nel 2008, hausgeister, nel 2011, ma soprattutto all’interno della struttura di concetto progettuale di change + partner contemporary art, “www.changeartconcept.com”, nelle sue più svariate forme di rappresentazione, tra il 2008 e il 2018 sia in progetti curatoriali, sia in proposte singole di differenti autori. regina huebner appartiene per interesse e maturazione a questa visione d’insieme, anzi ne è un perno della visione, proprio per il suo risultato qualitativo ottenuto, di interporre la sua coscienza privata di artista all’interno delle dinamiche più ampie ed elaborate del tessuto del concept aesthetico. un viatico che prevede anche l’inclusione di altri autori visivi, come per esempio: anna willieme, augusta atla, dana claxton, dellbruegge & de moll, jane boyd, mathilde ter heijne, roberto annecchini, urs breitenstein …, artisti proposti nel corso degli anni in più occasioni nella piattaforma di www.changeartconcept.com.

 

 “… come proprio peirce dice, il significato della mia vita, di ogni suo atto e gesto, è affidato alla interpretazione degli altri, alle verità che gli altri ne ricaveranno e a ciò che ne faranno. rispetto alla vita vivente di ognuno, la verità pubblica è sempre quel che ne dicono e ne fanno gli altri …”. (carlo sini, da “la verità pubblica e l’archivio della vita”, pubblicazione “anonymus - regina huebner”, ed. lithos, roma, 2002).

 

conversioni e divergenze. frammentazioni e de- frammentazioni della forma

 

l’arte composta & congiunta, un altro termine da me coniato nel 2002, è una caratteristica che agevola l’assestamento progressivo delle forme convergenti e divergenti dell’elaborato artistico di regina huebner. l’utilizzo delle frammentazioni o de - frammentazioni della forma, il suo possibile utilizzo di sistema, la necessità di orientamento pluralistico per una visione aperta il più possibile in forma diascopica e coinvolgente è una manifestazione in gran parte e per paradosso quasi simile alle forme di un happening, ma in questo caso specifico rivisitata con analisi critica e introspezione. arnulf rohsmann, nel suo saggio “der autor trennt sich von seinem werk / l’autore si separa dalla propria opera” poneva alcune considerazioni attinenti al lavoro dell’artista austriaca: “anonimità ed estraniazione, distanziamento dall’opera, come dichiarazione universale invece di una dichiarazione personale - smaterializzazione dell’opera per essere comunicazione per il pensiero immateriale”. un veicolo di informazione autonomo per una comprensibilità reciproca tra fruitore ed autore per un contesto duplice in sintonia che accresce il sapere in una introspezione oggettivo-scientifica, codificazione e bene comune, mantenendo una intimità poetico sensoriale ed una sensibilità di appartenenza senza cadere in soluzioni trasgredive di eccesso espressivo. il dettaglio frammentato o de frammentato risulta sempre convergente all’utilizzo funzionale del concetto strutturale e non si manifesta mai come un semplice orpello decorativo, per compiacimento stilistico. le eventuali divergenze di forma di spaesamento o spiazzamento mantengono accellerazioni ritmiche o di pausa, per una rigorosa costruttività realistica o tecno-ipersurreale, che tutela il campo sperimentale d’azione e si evolve nella sua possibile pluralità di contenuti. 

 

semantica dell’istanza in progress evolutiva. tempo, spazio, memoria 

 

“tra i molteplici tempi, nei quali si manifesta una determinata circostanza, e che essa contribuisce ad installare, regina huebner ha isolato tre ambiti problematici:

il tempo presente psichico

temps / durèe e

la relazione con l’entropia nei sistemi chiusi.

 

a questi si aggiunge inoltre, se la trasposizione iconografica viene effettuata con l’aiuto di un medium avanzato come il video all’interno di un ambiente storico, anche il confronto fra due livelli temporali. ….”. (arnulf rohsmann, da “regina huebner/zeit”, per “Zeit”, solo show di regina huebner presso change + partner contemporary art, roma, 2005, pubblicazione catalogo change + partner 2001 - 2005, ed. change + partner, roma, 2005). il valore dell’ordinamento della transizione grammaticale del transfert concettuale si assesta e si radica nell’evolversi del tempo dello spazio e della memoria trasferendo in progress gli eventuali apporti di apprendimento sia sociali sia privati, dove il pubblico da spettatore diventa il soggetto principale della sostanza critica dell’ìdentità semantica. la progressione e l’espansione del concetto di pensiero mantiene alla metodologia progettuale del lavoro la caratteristica di alterità e adattamento in connubio ed una attenzione all’interlocutore sempre in sincronia dialettica oltre che di reciproco apprendimento. esempi di questo tipo di cognizioni di orientamento, sempre a forte spessore analitico sono proprio quelli di differenti lavori dell’artista di villach, da mensionare: le collaborazioni per “con-sequenze”, (solo show) 1994/1995, con mayako kubo e roberto annecchini, “annecchini – huebner”, (solo show) 1996, presso change-studio d’arte contemporanea, roma “

 

“Erinnerungen per Games”, (solo show) 1998 con fabio cifariello ciardi, acquario romano, roma, “day by day”, 1999, (project group show) assieme a roberto annecchini, presso change-studio d’arte contemporanea, roma. ricca la produzione videoworks e videoproiettiva come “possibilities”’, 2001, (project group show) mlac-museo laboratorio di arte contemporanea dell’università degli studi “la sapienza” , roma, in occasione del progetto di domenico scudero e roberto annecchini “utilità di sistema”, “ich denke an” , 2002, (project group show) change-studio d’arte contemporanea, roma, in occasione del progetto di roberto annecchini “surplace”, “anonymous dedicated to vally”, (solo show) 2002-2004, presso mlac-museo laboratorio di arte contemporanea dell’università degli studi “la sapienza”, roma, 2002 e presso oratorio san ludovico / nuova icona, venezia, 2004, “Zei”’, 2005, (solo show) change + partner contemporary art, con un testo di arnulf rohsmann, “touch”, 2007, (project group show) change + partner contemporary art, roma in occasione del progetto di roberto annecchini “settlement and nemesis” e presso la personale al palazzo delle scienze, eur, roma, “impression/expression”, 2010, (solo show) in collaborazione con la poetessa marina corona per la culturale piattaforma contemporanea di change + partner, curata e diretta da roberto annecchini, www.changeartconcept.com, “connecting times”, 2014, (project group show), per il progetto di roberto annecchini “organigramma x ontologia/x ontology organizatio”’, “loving”, 2016, (project group show) presentato allo zkm-zentrum für kunst und medien, karlsruhe, germania, per “time is love 10”, international video program curated by kisito assangni, “Terra with happen und unhappen” by regina huebner, luca lombardi, 2016, (solo show) istituto italiano culturale vienna “time and person”, 2016, (solo show) mmkk-museo modern kunst carinzia, klagenfurt, “regina spricht”, 2017, assieme ad arnulf rohsmann (solo show scenico), forum di cultura austriaco, roma e “regina spricht” (solo show videoinstallativo), change + partner contemporary art, bracciano, roma, loving”, per “nuit blanche paris”, 2018, (solo show) eglìse du saint-esprit, paris, con un testo di gabriel soucheyre, “me and you. May i tell you something personal?”, 2018, (solo show) presso il dinzlschloss, villach sono alcuni dei tanti esempi più significativi dell’evoluzione della semantica linguistica di questa artista più che interessante nel nostro panorama contemporaneo dell’ identità critico-artistica dell’avanguardia.

 

insiemi di assorbimento / insiemi di dislocamento. isolazioni del se (ultime espansioni evolutive dal 2018 e oltre)

 

in questa trasformazione, la huebner riesce a imprimere con il suo originale aulico e poetico itinerario, un fluire e confluire di sistemi d’azione comunicativi o non comunicativi; una metodologia da transfert-action che rigenera la nuda realtà oggettiva in qualcosa d’altro. In uno slittamento impersonale, che si concretizza nella smaterializzazione e riacquisizione di una nuova altra immagine, originata da un filtro variegato di linguaggi e fattori antagonisti interposti tra di loro. assorbiti da un intreccio di relazioni tra i più diversificati contesti indagativi delle arti contemporanee. (roberto annecchini da “leitmotiv di osmosi da transfer-action”, pubblicazione “anonymus - regina huebner”, ed. lithos, roma, 2002).  il discernimento esistenziale al contatto del leitmotiv di assorbimento x isolazioni dei se derivante da ipotesi di segnali predittivi o dalle manifestazioni tangibili, pratiche e istruzioni comportamentali, ritmiche e narrative; determinano l’espressione di stabilità d’insiemi dislocati con differenti metodologie sinergiche. quest’ultime sono l’apparato elaborato da regina huebner che si confronta con l’attitudine dell’altro per distanziarsi dalla preponderanza dell’atto creativo, e il restituire al singolo interlocutore il valore dell’essere. giacenze come matrici e virtù epidermiche sono isolazioni del se che si confrontano con appropriato carattere in un equilibrio di opposti per soluzioni d’insiemi introspettivi a più largo spessore e visibilità percettiva per un’identità critico e artistica. il transfert sistematico improntato da regina huebner determina una “fuori onda”, testimoniale e scenica, che si dilata e si restringe consentendo all’autocoscienza il possibile approccio osmotico per l’evoluzione progettuale. “me and you. May I tell you something personal?”, ne è l’esempio progettuale più recente, attuale ed esauriente proposto a villach nel 2018, per la sua retrospettiva/introspettiva presso il dinzlschloss, dove i termini e gli inserimenti insiemistici di caratterizzazione quasi matematica ne alterano gli standard visivi da lei realizzati per porsi alla riqualificazione del tessuto critico artistico volto a una sperimentazione ipercontemporanea del presente e avanguardia della “poetica aesthetica”. if you can fill the unforgiving minute” (joseph rudyard kipling). 

Roberto Annecchini, 4 November 2018

Roberto Annecchini (4.11.1962 - 7.11.2018)

Visual artist, concept performer, art critical curator, gallerist, poet, writer. Since December 1996 director and art critical curator of the avangarde space “change + partner contemporary art” in Rome and Bracciano, Italy, with the special “concept project”, which was founded and invented by him. 

Website change + partner contemporary art: https://www.changeartconcept.com/

Website Roberto Annecchini: https://www.robertoannecchini.it/