Regina Hübner > visions > nowtime > words > texts > decalogo per ZEIT

 

decalogo per ZEIT by Regina Hübner

 

Il progetto ZEIT si manifesta per la prima volta con la omonima mostra nella galleria CHANGE + Partner Contemporary Art di Roma

IL 7 APRILE 2005

Il lavoro si compone formalmente di quattro parti:

1. Stanza di tessuto bianco, fissato con filamenti all’interno dello spazio espositivo

2. Video di latte che fuoriesce da un tessuto e gocciola, formando un piccolo lago. E’ proiettato sulla Stanza di tessuto, in verso alternato (avanti e indietro), all’infinito

3. azione di una persona (io) che trama fili all’interno di questa Stanza. Durante il lavoro di tessitura è consentito assistere

4. videoripresa continua che documenta quest’azione

Il lavoro ha concettualmente innumerevoli punti di congiunzione:

1. La Stanza di tessuto rappresenta una dimensione temporale legata alla mia esistenza.

2. questa dimensione temporale individuale è collocata all’interno di una dimensione temporale estremamente più vasta, veramente infinita. è confermato dallo spazio dell’ esposizione, un antico palazzo del ‘600, con architettura originale

3. La mia esistenza è figurata nell’azione del cucire, tramare, riempire di fili = connessioni = coordinate

4. queste coordinate si prolungano verso l’esterno: la Stanza del tempo individuale è fissata con fili nello spazio esterno

5. vale anche il contrario

6. il liquido latte, primo nutrimento dell’uomo, ha un diretto collegamento alla mia mostra personale del 1997 presso CHANGE Studio d’Arte Contemporanea, nella sua prima sede di Porta Cavalleggeri a Roma. Il titolo era Göttermilch (Latte degli Dei)

7. ho allattato la mia primogenita per 4 anni e la mia secondogenita per 3 anni. Io ho prodotto nel corso del tempo all’incirca 2.555 litri di latte materno

8. latte che scorre = tempo che scorre

latte che nutre = tempo che forma

9. il liquido scorre e forma una distesa, ricoprendo il pavimento dello spazio interno, poi lo si vede scorrere in senso inverso: la continuità di un ciclo. Qualcosa si versa, abbandona un suo luogo e forma una nuova dimensione, esistenza. Questa esistenza si prosciuga, Ritorna all’origine, per ricominciare di nuovo. il dubbio, la speranza, la verità, che si può ritornare e ricominciare. Tutto estremamente rallentato, così da cogliere ogni movimento, solitamente impercettibile. Estensione del tempo

10. cucire, filare, lavoro infinito, ripetitivo, meticoloso, caotico, geometrico. fili che mettono in sicurezza, fili che soffocano

11. bozzolo che permette “die Verpuppung”, la metamorfosi

12. il mondo esterno può assistere

13. l’azione viene filmata in tempo concreto

14. La scena viene fotografata: fermata. estrapolazione di un momento da un percorso

15. a fine lavoro il filmato può essere visto nel verso contrario: io elimino il tessuto. Districare il caos, i collegamenti. Il tempo resta lo stesso

Alla fine che cosa risulta davvero eterno? Perché eterno è quello che non è trasformato:

l’azione della persona che cuce!

Non ha importanza in quale direzione va.

 

Regina Hübner, febbraio 2005.